16:30-17:00Colina alfoscerato: stato attuale e prospettive future
Prof. Francesco Amenta, Università di Camerino - Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute
17:00-17:30Effetti della colina alfoscerato sulla neurotossicità da beta-amiloide in un modello in vitro di malattia di Alzheimer
Prof.ssa Giuseppina Cantarella, Università di Catania - Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche
17:30-18:00Ruolo della colina alfoscerato nella depressione sottosoglia
Prof. Claudio Mencacci, Società Italiana di Neuropsicofarmacologia Milano
Prof. Virginio Salvi, Università Politecnica delle Marche
18:00-18:30Studio CARTESIO: Studio pilota sull’attività della colina alfoscerato nella depressione sottosoglia dell’anziano
Dr. Giancarlo Cerveri, Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze ASST Lodi
18:30-19:00Studio CARL: Effetto del trattamento con il precursore colinergico colina alfoscerato sulle disfunzioni cognitive lievi ad esordio nell’età adulta
Dr.ssa Anna Carotenuto, Università di Camerino - Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute
19:00-19:30Casi Clinici
Dr. Vincenzo Andreone, Unità Operativa Complessa di Neurologia e Stroke Unit AO Antonio Cardarelli - Napoli
Prof. Massimo Raffaele, AOU Gaetano Martino - Messina
19:30-20:00Discussione e chiusura dell’incontro
Prof. Francesco Amenta/Prof. Claudio Mencacci
La colina alfoscerato è, tra i precursori colinergici derivati dalla colina, quello che induce l’incremento più marcato dei livelli cerebrali e della liberazione di acetilcolina. Essendo un substrato per la sintesi dei fosfolipidi ha un’azione anche a livello delle membrane neuronali. Dati preclinici evidenziano come la colina alfoscerato, in modelli animali con danno cerebrale indotto da ipertensione, sia in grado di contrastare fenomeni neurodegenerativi e di agire in sinergia con gli inibitori delle colinesterasi nei confronti del danno cerebrale anche di origine cerebrovascolare.
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Tali osservazioni hanno portato ad un rinnovato interesse per la colina alfoscerato. In uno studio clinico in doppio cieco denominato ASCOMALVA, l’associazione di colina alfoscerato con donepezil ha prodotto un miglioramento delle funzioni cognitive, dell’apatia e della depressione, nonché una riduzione dell’atrofia cerebrale in aree chiave per l’elaborazione delle funzioni cognitive quali l’ippocampo e la corteccia frontale.
Tali risultati e gli studi in corso di realizzazione meritano un’analisi approfondita sui meccanismi con cui la colina alfoscerato agisce a livello cerebrale così come sull’impatto clinico che ha sulle funzioni cognitive e neuropsicologiche a cui gli eventi proposti sono dedicati.